Fibromialgia e dolore cronico: la svolta con l’ossigeno-ozono terapia Un dolore che sfugge agli esami, ma non alla vita quotidiana

La fibromialgia è una condizione complessa e debilitante, caratterizzata da un dolore muscolare diffuso che non si manifesta negli esami strumentali tradizionali.

Colpisce circa 2 milioni di italiani e spesso rimane a lungo non diagnosticata.

I sintomi più frequenti includono indolenzimento muscolare, dolore, affaticamento cronico anche dopo il riposo, brain fog (sensazione di annebbiamento mentale), insonnia e difficoltà nel recupero dopo anche piccoli sforzi.

Il numero reale dei pazienti potrebbe essere molto più alto, soprattutto negli uomini, dove l’incidenza è sottostimata.

Infatti, la fibromialgia colpisce le donne 7 volte più degli uomini, con conseguente ritardo o assenza di diagnosi in molti pazienti di sesso maschile.
La diagnosi tardiva e la mancanza di risposte terapeutiche efficaci aumentano il senso di frustrazione e impattano negativamente sulla qualità della vita.

Una diagnosi ancora troppo difficile: come riconoscerla

Diagnosticare la fibromialgia non è semplice.

Non esiste un esame strumentale specifico e il percorso è essenzialmente clinico, fondato sull’esclusione di altre patologie.

I criteri diagnostici più aggiornati (ACR 2016) si basano su una valutazione multidimensionale che tiene conto della diffusione e gravità del dolore, della compromissione funzionale e dei sintomi associati.

Non si parla più di tender points, ma di dolore diffuso, presente in aree simmetriche del corpo (destra e sinistra, sopra e sotto la cintura, anteriore e posteriore del tronco) e persistente nel tempo.

Non solo dolore muscolare: tutti i sintomi della fibromialgia

Oltre al dolore cronico e diffuso, la fibromialgia può includere:

  • Rigidità mattutina e stanchezza intensa anche dopo il sonno
  • Crampi e parestesie
  • Disturbi cognitivi (la famosa “nebbia cerebrale”)
  • Insonnia, cefalea, sindrome dell’intestino irritabile
  • Disturbi dell’umore come ansia, depressione, attacchi di panico

Spesso si osserva una sovrapposizione con la sindrome da fatica cronica (CFS), con cui condivide numerosi sintomi. La sovrapposizione può raggiungere fino al 50% dei casi.

Le possibili cause: tante ipotesi, nessuna certezza

La fibromialgia ha origini multifattoriali.

Non è ancora chiaro quale sia la causa scatenante, ma le teorie più accreditate parlano di:

  • Disfunzione nella percezione del dolore, con alterazione dei neurotrasmettitori (come serotonina, noradrenalina, sostanza P, glutammato)
  • Predisposizione genetica
  • Traumi fisici o psicologici, stress cronico, infezioni pregresse
  • Infiammazione neurogena e squilibrio del sistema immunitario, non rilevabili con esami di routine

Il dolore cronico deriva dall’ipoattività dei neurotrasmettitori inibitori e l’iperattività di quelli eccitatori, che amplificano e diffondono la percezione del dolore nel sistema nervoso centrale.

Ossigeno-ozono terapia: una nuova via per stare meglio

L’ossigeno-ozono terapia si è rivelata particolarmente efficace nel trattamento della fibromialgia grazie a una combinazione di effetti:

  • Antinfiammatorio e antiossidante
  • Miorilassante
  • Immunomodulante

Questa terapia migliora la circolazione, riduce lo stress ossidativo e stimola il rilascio di endorfine e serotonina, con effetti positivi su dolore, umore, digestione, sonno, vitalità generale e sintomi neurologici come la nebbia cognitiva e la cefalea.

Come si svolge il trattamento

Il protocollo è personalizzato e prevede spesso una combinazione di tecniche nella stessa seduta:

  • Grande autoemoinfusione (GAEI)
  • Insufflazioni rettali
  • Microiniezioni nei punti dolenti

Il trattamento è concepito per accompagnare nel tempo il paziente con fibromialgia: si inizia con una fase intensiva, con sedute più frequenti, seguita da una fase di mantenimento a lungo termine, con incontri a cadenza variabile, in base all’andamento clinico e alla risposta individuale.

I risultati: miglioramenti reali, confermati dalla clinica

Secondo i dati raccolti da diversi studi clinici, tra cui quelli condotti dal Tirelli Medical Group su 130 pazienti, circa il 70% ha riportato un miglioramento superiore al 50% nei sintomi.

Nessun paziente ha segnalato effetti collaterali importanti e i benefici si osservano su più fronti: dolore, energia, umore, sonno, digestione e qualità della vita.

Inoltre, si è riscontrata una riduzione significativa nell’uso di farmaci e un accesso più consapevole all’assistenza sanitaria.

Non bisogna rassegnarsi al dolore

La fibromialgia non deve essere accettata passivamente come una condanna.

L’ossigeno-ozono terapia rappresenta una concreta opportunità per recuperare qualità di vita e ridurre la sofferenza quotidiana.

Un approccio personalizzato può fare davvero la differenza per tornare a vivere, non solo a convivere.

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